La sera di lunedì scorso, 10 giugno, dopo Pentecoste, è stata celebrata nella piccola chiesa che sorge all’estrema punta della città di Trapani, a pochi passi da Torre di Ligny, la festa di San Liberale Abate, vescovo e martire nel 498 d.C. a Cartagine, al tempo del re dei Vandali Unnerico, condannato: “per la difesa della fede cristiana e dell’unico battesimo”.
La musica ritmata e festosa della banda “Pietro Mascagni”, del gruppo dell’Addolorata dei Misteri, ha aperto, nello spiazzale davanti la chiesetta, i festeggiamenti in onore di San Liberale, ai quali ha partecipato anche il Sindaco Giacomo Tranchida.
Padre Vincenzo Seidita, Parroco di San Francesco d’Assisi, a cui è affidata la chiesa di San Liberale, ha celebrato una Messa al termine della quale è intervenuto per un saluto il Vescovo Mons. Fragnelli.
Dopo la messa Padre Vincenzo, coadiuvato da alcuni amici suoi e di S. Liberale, ha riproposto per il secondo anno l’antica tradizione della “scialata” dei trapanesi, consistente nella consumazione di una patata, un uovo e un pugno di fave lessi, preparati e confezionati dall’Istituto Alberghiero di Erice che è stato ringraziato per dimostrarsi sensibile nell’opera di salvaguardia delle tradizioni gastronomiche locali.
Il ringraziamento di Padre Vincenzo è stato esteso al vicino Ristorantino Ligny che ha messo a disposizione i tavoli su cui disporre le cibarie della scialata e le bevande e a tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione della festa, con particolare riferimento ad Andrea Mazara, il giovane fedele che si prende cura amorevole della custodia e della fruizione della Casa del Signore.
L’obiettivo dell’iniziativa di dare luce a San Liberale, tuttavia, comprende anche la valorizzazione del territorio e il proposito di dare vita ad un rinnovato spirito di comunità maggiormente coesa e partecipe di un comune cammino di fede.
Padre Vincenzo ha infine invitato i fedeli presenti a partecipare alle Sante Messe di tutte le domeniche di Luglio e Agosto prossimi che saranno celebrate alle ore 21,00, appunto, nella Chiesa di San Liberale.